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Emicrania - Tipi di Emicrania

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Emicrania con aura

L’emicrania con aura è più rara della forma senz’aura. Nella popolazione generale 8 persone su 100 ne soffrono, e in particolare una su quattro tra gli emicranici.1 Potremmo dire che l’aura è un fenomeno sensoriale che ha una durata di tra i 5 i 60 minuti e che funge da “segnale di avvertimento”, in quanto precede l’attacco di dolore emicranico. I sintomi dell’aura possono essere di tipo visivo, sensitivo e di alterazione del linguaggio.2 I più comuni sono quindi i disturbi visivi (98-99%), variabili da soggetto a soggetto, e vengono descritti come flash o punti luminosi, linee parallele a zig zag o a ferro di cavallo, macchie luccicanti o stelle, cambiamenti nella visione oppure, come una parziale scomparsa del campo visivo. Questi disturbi visivi tendono a iniziare in una porzione del campo visivo e ad estendersi gradualmente nell’arco di pochi minuti fino a regredire completamente entro un’ora.

I sintomi sensitivi (36%) sono la seconda manifestazione più comune di aura. Possono verificarsi contemporaneamente all'aura visiva, subito dopo o semplicemente da soli. Un'aura sensoriale inizia come un formicolio in un arto o una sensazione di intorpidimento che viaggia dalla mano verso la spalla, in modo graduale, fino ad interessare la metà del volto e della lingua. 

In alcuni casi, l’aura si può manifestare anche con un disturbo della parola (10%) con difficoltà di articolazione del linguaggio o di espressione, completamente reversibili entro i 60 minuti.3,4,2

Il mal di testa che segue l’aura può avere le stesse caratteristiche dell'emicrania senza aura. Raramente, nel 1-3% dei casi, i sintomi dell’aura non sono seguiti dalla comparsa di cefalea.1,5 

Per capire cosa causa l’aura, dobbiamo pensare come il nostro cervello diventi “iperattivo”, con una sorta di onda elettrica che a partenza dalle regioni cerebrali occipitali deputate alla vista può tendere a diffondere, manifestandosi clinicamente con sintomi quindi visivi, sensitivi e/o del linguaggio.6

È importante rivolgersi al medico in caso di primo episodio di “aura” della vita oppure in caso di episodi frequenti, per valutare strategie diagnostiche e terapeutiche appropriate. 

Bibliografia di riferimento
  1. Russell MB, Olesen J. A nosographic analysis of the migraine aura in a general population. Brain 1996; 119 (Pt 2):355.

  2. Classificazione Internazionale delle Cefalee. The International Classification of Headache Disorders, 3rd edition [Cephalalgia 2018, Vol. 38 (1) 1–211].

  3. Silberstein SD. Migraine symptoms: results of a survey of self-reported migraineurs. Headache 1995; 35:387.

  4. Viana M, Sances G, Linde M, Ghiotto N, Guaschino E, Allena M, et al. Clinical features of migraine aura: results from a prospective diary-aided study. Cephalalgia. 2017;37(10):979–989.

  5. He Y, Li Y, Nie Z. Typical aura without headache: a case report and review of the literature. J Med Case Rep. 2015;9(1):40.

  6. Lauritzen M. Pathophysiology of the migraine aura: The spreading depression theory. Brain, Volume 117, Issue 1, February 1994, Pages 199–210.